Davide Santacolomba è un ragazzo palermitano di 30 anni. E' stato ammesso dopo una selezione durissima a un master di perfezionamento in Svizzera e i suoi concerti sono seguitissimi in Italia. Riesce solo a "percepire i suoni", ma col nuovo apparecchio può amplificarli. "Ogni volta che ne scopro uno sono incredulo"

Io, pianista sordo dalla nascita. Per i medici sono un miracolo e la mia prof pensa che sia ‘il nipote di Dio'

Davide Santacolomba

"Chi ha detto che i sordi non possono suonare?"

"I medici dicono che è un miracolo: ancora oggi non riescono a spiegarselo”. Davide Santacolomba viene da Palermo. E’ sordo dalla nascita, e nella vita fa il pianista. Dopo il diploma al conservatorio, i concerti, le composizioni tutte personali, oggi Davide è in Svizzera, dove sta seguendo “dopo una selezione durissima” il Master in perfezionamento artistico e didattica musicale, sotto la guida della famosa pianista ucraina Anna Kravtchenko. “Chi ha detto che i sordi non possono suonare?”, sorride.
Le sue prime lezioni di pianoforte sono arrivate all’età di 8 anni, all’ospedale Niguarda di Milano. “Io e la mia famiglia andavamo a fare gli esami di accertamento per la mia sordità – ricorda – Nella nostra residenza c’era un pianoforte: cominciai a suonare qualche nota. Lì è nato tutto”. Tre anni più tardi, a Palermo, Davide comincia a prendere regolarmente lezioni di educazione musicale alla scuola media Leonardo Da Vinci. Per poi sostenere e superare l’esame, con lode, al conservatorio Vincenzo Bellini. “Questo ragazzo è un miracolo”, ebbe modo di ripetere Giovanna De Gregorio, la sua insegnante. “Nel giorno del diploma la sala del conservatorio era piena – racconta Davide –. Cosa che capita molto di rado. Questo mi diede un’energia incredibile”.

A Davide è stato impiantato un apparecchio acustico nel cervello, che gli permette di amplificare i suoni e percepirli meglio. “Ogni volta che scopro un suono nuovo sono stupito, felice e incredulo”. Un esempio? Lo scontro dei calici per un brindisi. Ma anche il mare, i gabbiani, il rumore delle foglie calpestate. “Ho scoperto che le donne, spesso, hanno un tono di voce molto alto”, ride. La difficoltà più grande è la percezione dei suoni acuti. Per comporre la sua musica, così, Davide studia le note nella parte bassa del pianoforte (quella più grave), per poi ricostruirle nella parte acuta. “Ho recuperato due ottave sopra il do centrale e ne riesco a capire intonazione e intensità, ma salendo ancora di frequenza è tutto molto indefinito”.
Davide compone musica autonomamente e si impegna in concerti seguitissimi in tutta Italia. L’ultimo, lo ha visto protagonista a Capo D’Orlando, davanti a duemila persone. “Alla fine ho ricevuto una standing ovation. È stato emozionante”. La musica è un mondo difficile: “Siamo artigiani che mirano alla perfezione delle forme, dei contadini che lavorano sodo per mantenere le loro serre”, spiega. Il suo sogno, comunque, è quello di diventare un concertista di musica classica. “Come mi immagino tra dieci anni? Con un pianoforte – sorride –, in giro per i teatri di tutto il mondo”.